Quattro lati della realtà

Abbiamo sempre pensato una realtà del mondo che ci circonda in 3 dimensioni. E, se ce ne fossero quattro?

È proprio in quest’ottica, ai limiti del paradosso, che si inserisce il contesto pittorico del D’Elia, in questa nuova conquista spaziale viene meno, anzi si elimina del tutto, ogni profondità visione prospettica. Il volto umano che nel primo periodo era posto in maniera classica al centro della tela viene ora frantumato e moltiplicato in una nuova forma architettonica. Tutte le tradizioni estetiche sono pertanto superate, tutti i concetti di bellezza sono accantonati: il risultato è senz’altro originale ma non alieno da una cultura classica e moderna. Tutti i quadri sono ad olio su tela; le dimensioni vengono indicate singolarmente. Nel giugno del 1998 si tiene a Roma una grande esposizione di ben 60 opere dell’Artista presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli, intitolata: I quattro lati della Realtà. È la presentazione ufficiale della Pittura Quadrilaterale, detta anche Romboidale o Quadrangolare.

Juan D'Elia

Di seguito il comunicato stampa stilato dalla Dott.ssa Antonella Stancati

“Le opere esposte, più di sessanta, svelano l’essenza della composizione figurativa del maestro, un’arte che nasce dalla necessità di esprimere l’interiorità dell’uomo e che si rappresenta attraverso la lettura del volto umano, espressione della creazione.

D’Elia propone una dimensione pittorica moderna, ricca di elementi fortemente innovativi capaci di suscitare interesse nelle nuove generazioni.

Egli non si adegua a schemi consolidati, che pur conosce perfettamente. Con lui il quadro non è più un fatto statico e, quindi, ecco la composizione “ruotare” in modo che il quadro sia visibile da tutti e quattro i lati. È così che la creazione, sempre nuova, continua a rinnovarsi offrendosi a più letture.

Juan D'Elia

Oggi la pittura è in crisi per mancanza di idee nuove e per il ripetersi di rielaborazioni del vecchio. L’elemento della novità segna l’arte del D’Elia e afferma, con lui, il vecchio segreto che i maestri del passato hanno conosciuto. La pittura, cioè, deve essere soltanto la pittura e deve far imparare a chi vede che cosa sia l’arte. Con l’opera che presentiamo questo è possibile, perché la mente si apre a visioni sempre nuove e sempre diverse.

L’artista usa i colori come fossero argilla per sculture e porta in superficie i soggetti raffiguranti in modo da superare le barriere naturali della tela.

Attraverso la sua opera, antico e moderno possono collegarsi armoniosamente, perché non c’è una frattura tra l’arte classica, rinascimentale e barocca e quella moderna e attuale del D’Elia.

Solo che egli è un uomo del nostro tempo, che lavora con idee nuove per puro amore della pittura. Un amore che il maestro vuole trasmettere a tutti quelli che non conoscono ancora questa novità.”